CIMA BOCCHE - 2745 m - 23 marzo 2003

Il Crocefisso di Cima Bocche

Da Cima Bocche verso il Gruppo delle Pale

Gli amici del CAI di Mestre

Oramai non ricordo più quante volte ho già raggiunto Cima Bocche con gli sci. Non è per mancanza di fantasia. Il fatto è che talvolta i compagni abituali all'ultimo momento hanno impegni imprevisti. E così pur di non rinunciare all'uscita decido di andare solo, scegliendo una meta sicura e conosciuta. Certo insieme ai compagni è tutta un'altra cosa. Ma anche solo mi trovo a mio agio. Ovvio, devo fare attenzione perché una banale caduta può trasformarsi in un grave problema, ma il fascino di una cima con un  panorama mozzafiato come quello che si ammira da Cima Bocche è veramente irresistibile.

Non dimenticherò mai la prima volta che l'ho raggiunta. Ero solo. Partito un po' tardi sono arrivato in cima quando tutti gli altri sciatori alpinisti erano già scesi. Unica presenza un crocefisso solitario. Mi sono seduto sulla neve e sono rimasto lì ad ammirare le montagne che mi circondavano. Non ricordo quanto tempo ho trascorso sulla cima ma ricordo che ero tranquillo e sereno. Per diversi giorni ho sentito il desiderio di ritrovare quel silenzio e quella solitudine. Ora quel richiamo è divenuto sempre più frequente ed irresistibile.  

Anche oggi gli amici abituali sono impegnati e quindi sono partito solo. C'è poca neve e nella parte bassa fin oltre Malga Bocche devo portare gli sci sullo zaino. C'è molta altra gente in giro. Chi con gli sci e chi con le racchette da neve. La giornata è meravigliosa. Non c'è vento e fa caldo. Giunto in cima ammiro ancora una volta il panorama veramente circolare. Poi dopo i preparativi di rito inizio la discesa. A causa del caldo la neve non è il massimo ma si può sciare bene su neve trasformata. In qualche punto si sprofonda e devo fare attenzione a non finire dentro a qualche buco come è successo la prima volta che ho raggiunto Cima Bocche. Sono rimasto bloccato con entrambe le gambe con gli sci ai piedi. Per liberarmi ho dovuto estrarre la pala da neve e scavare!

Come succede spesso in montagna, faccio amicizia con un gruppo di sci alpinisti di Mestre. Loro hanno l'automobile vicino al ponte sul rio Iuribrutto e quindi scendendo avrebbero dovuto tenersi molto più a sinistra. Mi offro di accompagnarli a recuperare l'auto e mi aggrego alla loro compagnia. Dopo un lungo tratto di "sci complicato" tra chiazze di neve ed alberi, arriviamo alla strada forestale. Ora dobbiamo "sciropparci" quasi 400 m di dislivello con gli sci sullo zaino e con qualche tratto di ghiaccio vivo sul fondo della stradina. Ma non ci facciamo caso e finalmente arriviamo alla mia automobile stanchi ma soddisfatti.

La giornata si conclude scambiandoci i numeri telefonici e l'augurio di ritrovarsi ancora una volta insieme in giro per le montagne.

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