DALLA PIANA DI GAVER AL PASSO CROCEDOMINI
Escursione con le ciaspe - 20 Gennaio 2005

Gigio, Luigi, Giovanni alla partenza Ultimi preparativi Giovanni, Silvano e Luigi alla partenza Inizia la lunga escursione Ci inoltriamo nel bosco
Sta per sorgere il sole Prima sosta appena fuori dal bosco La Malga Cadino è ancora lontana La mezza via si avvicina Silvano, Giovanni e Luigi sulla Statale
Ombre La Malga Cadino semicoperta dalla neve Sculture realizzate dal vento Sculture realizzate dal vento Giovanni, il primo a lasciare la Malga
Qualcuno sta arrivando dal Passo Crocedomini Luigi Silvano cerca di uscire dal canalone... Finalmente fuori Dietro di noi il Cornone del Blumone
Luigi, alle spalle il Cornone Gigio e Luigi verso il tratto più difficile Quel che resta della Statale Gigio molto impegnato Ora la Malga è sotto di noi
Piccolo vortice Silvano osserva un tratto pericoloso Passaggio pericoloso su una slavina Ecco la Croce Silvano osserva la slavina
La Croce ci dà coraggio Gigio, Luigi e Giovanni al Passo Crocedomini Silvano al Passo Crocedomini Ecco il Rifugio, sembra vicinissimo Ci siamo, ecco la Val Camonica
Spuntino al Rif. Crocedomini Vento fortissimo... Giovanni sulla via del ritorno La via del ritorno Chiaroscuri creati da una nuvola

Per la seconda volta si torna in Gaver con le ciaspe sullo zaino e ancora una volta il tempo ci assiste. Non c'è una nuvola in cielo ma in compenso il termometro segna -13 gradi! Siamo ancora indecisi su quale itinerario impegnarci. Il primo conduce al Passo Crocedomini, l'altro - molto più impegnativo - è quello che raggiunge il Rif. Tita Secchi e Lago della Vacca. Alla fine decidiamo per il primo ripromettendoci di effettuare il secondo in un'altra occasione.

L'itinerario prescelto è abbastanza lungo, ma il sole di oggi ci dà entusiasmo. Alle 8.30 siamo già con gli attrezzi ai piedi. Siamo i soliti quattro amici: Luigi, Gigio, Giovanni e  il sottoscritto. Dal parcheggio ci dirigiamo verso il Goletto di Gaver; dopo 15 min. di bosco abbastanza agevole ci troviamo di fronte un dosso molto ripido che spaventa un po' tutti. Superatolo attraversiamo la pista da sci "La Misa" e cominciamo a salire con non poca fatica. Giovanni sembra un ragazzino: è la prima volta che inforca le ciaspe, fa il doppio di strada che facciamo noi, su e giù da ogni piccolo dosso. Finalmente scolliniamo e ora siamo in vista del Goletto (1786 m). Dobbiamo riattraversare la pista da sci e portarci sulla destra della valle. Dopo un'ora e mezza dalla partenza siamo quasi a metà strada. Breve sosta per ammirare lo splendore di questi luoghi da me molto frequentati ma solo d'estate. 

Riprendiamo la marcia con direzione Malga Cadino. Ora l'itinerario è molto più tranquillo. Dobbiamo seguire le tracce della strada statale completamente coperta di neve. Tagliamo tutti i tornanti e dopo circa un'ora arriviamo nei pressi della Malga Cadino. La raggiungiamo in leggera discesa. Non l'avevo mai vista così: semi coperta dalla neve è veramente meravigliosa. E' d'obbligo una sosta per scattare qualche fotografia; da qui si possono vedere a sinistra il Monte Misa con  i tracciati delle piste da sci e a destra tutte le cime più belle della Val di Cafaro: il M. Frerone (2673 m), la Cima Terre Fredde (2645 m) e poi il mio preferito il Cornone di Blumone (2843 m). Ho raggiunto diverse volte la sua bellissima cima e ogni volta ho provato sensazioni diverse. La Malga Cadino è il punto più utilizzato dagli escursionisti come punto di partenza per raggiungere il rif. Tita Secchi. Qui parte il sentiero n. 1 Alta Via dell'Adamello; passando per il P.sso Blumone si possono raggiungere tutti i rifugi dislocati sull'Adamello. Riprendiamo la nostra gita verso il Passo Crocedomini. Il tracciato della strada statale è completamente ricoperto dalla neve. Si intravedono solamente le sagome dei tornanti sepolti sotto la neve. Guardando vero l'alto notiamo che le cime sono spazzate dal vento che alza violenti vortici di neve. Ci prepariamo ad essere investiti anche noi dal vento. A metà strada tra Malga e Passo incrociamo un escursionista con ciaspe. Scambiamo quattro chiacchiere. Apprendiamo che al Passo il vento è così forte quasi da portarti via. Mentre ci parla io continuo a fissarlo. Lui mi chiede: "Ci conosciamo?". Io gli rispondo: "No, ti sto guardando perché siamo a -10 gradi e sei con le maniche corte". La mia risposta provoca una risata collettiva. Nel salutarci l'escursionista si giustifica: "Ci sono abituato e poi con questo sole...". 

Riprendiamo a salire tagliando tutti i tornanti. E' un po' più faticoso però così abbreviamo la strada. A mezzogiorno circa siamo alla Croce dove scattiamo l'immancabile fotografia, più che giustificata vista la bellezza del posto. Sprono gli amici: "Ancora un piccolo sforzo, superato quel dosso ci siamo". E infatti in cinque minuti siamo al Passo Crocedomini. Il Passo fa da spartiacque tra le tre valli più importanti della provincia di Brescia e cioè la Val Sabbia, la Val Trompia e la bellissima Val Camonica. Quella che si presenta a noi è appunto la Val Camonica. Come mettiamo piede sul Passo veniamo investiti da un vento fortissimo e gelido. Siamo tutti d'accordo sull'opportunità di raggiungere il rifugio per consumare uno spuntino riparati dalla costruzione. Il rifugio sembra così vicino tanto da poterlo toccare con una mano. Invece impieghiamo più di mezzora per arrivarci. Ne è valsa la pena. Al rifugio incontriamo due Camuni, cioè due escursionisti provenienti dalla Val Camonica che stanno effettuando una gita  scialpinistica. Abbiamo stappato un buon Lugana e fatto amicizia. I due scialpinisti ci raccontano di essere partiti da valle mentre nevicava. Non hanno resistito alla voglia di salire ed eccoli qua. Finito lo spuntino e dopo aver realizzato diverse fotografie, ci incamminiamo sulla strada del ritorno. La discesa ci impegna per circa tre ore. Giungiamo all'automobile stanchissimi ma molto felici per quello che abbiamo visto. Prima di salire in auto un ultimo sguardo al Blumone. Siamo tutti d'accordo: sarà la nostra prossima meta; vogliamo vede il sentiero n. 1 coperto di neve!.

 

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Musica di sottofondo: "Vivere" - Vasco Rossi