Oramai non ricordo più quante volte ho già raggiunto Cima Bocche
con gli sci. Non è per mancanza di fantasia. Il fatto è che talvolta i compagni abituali
all'ultimo momento hanno impegni imprevisti. E così pur di non rinunciare all'uscita
decido di andare solo, scegliendo una meta sicura e conosciuta. Certo insieme ai compagni
è tutta un'altra cosa. Ma anche solo mi trovo a mio agio. Ovvio, devo fare attenzione
perché una banale caduta può trasformarsi in un grave problema, ma il fascino di una
cima con un panorama mozzafiato come quello che si ammira da Cima Bocche è
veramente irresistibile. Non
dimenticherò mai la prima volta che l'ho raggiunta. Ero solo. Partito un po' tardi sono
arrivato in cima quando tutti gli altri sciatori alpinisti erano già scesi. Unica
presenza un crocefisso solitario. Mi sono seduto sulla neve e sono rimasto lì ad ammirare
le montagne che mi circondavano. Non ricordo quanto tempo ho trascorso sulla cima ma
ricordo che ero tranquillo e sereno. Per diversi giorni ho sentito il desiderio di
ritrovare quel silenzio e quella solitudine. Ora quel richiamo è divenuto sempre più
frequente ed irresistibile.
Anche oggi gli amici abituali sono impegnati e quindi sono partito solo. C'è poca
neve e nella parte bassa fin oltre Malga Bocche devo portare gli sci sullo zaino. C'è
molta altra gente in giro. Chi con gli sci e chi con le racchette da neve. La giornata è
meravigliosa. Non c'è vento e fa caldo. Giunto in cima ammiro ancora una volta il
panorama veramente circolare. Poi dopo i preparativi di rito inizio la discesa. A causa
del caldo la neve non è il massimo ma si può sciare bene su neve trasformata. In qualche
punto si sprofonda e devo fare attenzione a non finire dentro a qualche buco come è
successo la prima volta che ho raggiunto Cima Bocche. Sono rimasto bloccato con entrambe
le gambe con gli sci ai piedi. Per liberarmi ho dovuto estrarre la pala da neve e scavare!
Come succede spesso in montagna, faccio amicizia con un gruppo di sci alpinisti di
Mestre. Loro hanno l'automobile vicino al ponte sul rio Iuribrutto e quindi scendendo
avrebbero dovuto tenersi molto più a sinistra. Mi offro di accompagnarli a recuperare
l'auto e mi aggrego alla loro compagnia. Dopo un lungo tratto di "sci
complicato" tra chiazze di neve ed alberi, arriviamo alla strada forestale. Ora
dobbiamo "sciropparci" quasi 400 m di dislivello con gli sci sullo zaino e con
qualche tratto di ghiaccio vivo sul fondo della stradina. Ma non ci facciamo caso e
finalmente arriviamo alla mia automobile stanchi ma soddisfatti.
La giornata si conclude scambiandoci i numeri telefonici e l'augurio di ritrovarsi
ancora una volta insieme in giro per le montagne. |