Finalmente!! Dopo aver portato a spasso i
ramponi nello zaino per non so quante volte è arrivato il momento di
usarli. Siamo i soliti Mario, Luigi, Gigio e il sottoscritto.
Dopo vari
rinvii si decide di partire venerdì 10 Febbraio. Meta il Monte Baldo. Chiedo
informazioni sullo stato della neve agli amici di Lupisuimonti (ci
sono stati in notturna) e la risposta è che la soluzione migliore sono i
ramponi perché la neve è molto dura. La salita dalla Val Fredda presenta
alcuni tratti ripidi ed è consigliabile appunto l'uso dei ramponi.
Partenza alle
7. Alle 8 e 15 siamo a Malga
Ilme. Normalmente si può arrivare in automobile fino a Malga Val Fredda
dove parte il sentiero naturalistico ma oggi non si può andare oltre in
quanto la strada è ghiacciata e impraticabile.
Lasciata la vettura a Malga Ilme ci
incamminiamo per 20 minuti circa attraverso il bosco verso l'imbocco del
sentiero fino a giungere a malga Val fredda dove siamo costretti a calzare
i ramponi in quanto il sentiero si fa ripido e molto ghiacciato.
E' una
giornata bellissima e neanche tanto fredda. Mi tolgo guanti e
passamontagna, il sole illumina già i due rifugi: il "Fiori del
Baldo" e il "Chierego".
A metà strada siamo superati da un
escursionista con ciaspe. Noi come al solito facciamo parecchie soste
quasi sempre per fotografare. Appena arrivati sul dosso dove il sentiero
prosegue sulle creste, avvistiamo l'aquila che sorvola a bassa quota i due
rifugi. Riusciamo a scattare alcune foto dopo di che prende quota e
svanisce dietro la vetta del Colsanto.
Dopo circa due ore di cammino arriviamo al
Rif. Fiori del Baldo dove ci accoglie il gestore Adriano che molto
gentilmente ci illustra il meraviglioso panorama che ci circonda. Da qui
si vedono tutte le Alpi: dall'Adamello fino al M.Rosa. A nord-est i monti
Lessini e il gruppo del Carega; ad Ovest il Pasubio talmente vicino che ci
sembra di toccarlo, il Garda con la penisola di Sirmione.
Tra me e Mario è in corso una gara a chi scatta più foto. Sul Baldo ci veniamo spesso vista la vicinanza
ma tutte le volte ci sorprende per i grandi paesaggi.
La nostra intenzione era di arrivare fino al
Telegrafo ma purtroppo prima di partire non abbiamo trovato un negozio di
alimentari aperto per rifornirci dei soliti panini, così vista l'ora
decidiamo di farci due spaghetti al Fiori in compagnia del gestore. Dopo un caffè e un buon grappino ci sediamo
fuori sulle panche al sole caldo. Chi chiacchiera e chi schiaccia
un pisolino. Verso le 14 ci infiliamo i ramponi e
cominciamo la discesa. Purtroppo per Gigio le cose non girano nel modo
giusto, dopo due passi gli si sgancia un rampone. Lo riaggancia pensando di non averlo fatto
bene prima. Dopo dieci metri ci risiamo e così per diverse volte fino a
quando decide di appenderli definitivamente allo zaino.
Il ritorno potrebbe essere veloce ma purtroppo
Gigio deve fare attenzione a dove mettere i piedi. Si deve aiutare molto
con i bastoncini specialmente per il primo tratto molto ripido. Arrivati
nel bosco il passo va via velocemente.
Arriviamo all'automobile in un ora e mezza
dopo innumerevoli sfottò nei confronti di Gigio e dei suoi super
tecnologici ramponi.
Durante
il viaggio di ritorno in automobile mi accorgo che
nessuno è stanco. Si parla solo del problema ramponi e nessuno si
addormenta. Vorrà dire che la prossima settimana cercherò un itinerario
molto più impegnativo e soprattutto senza ramponi.