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LO SCARPONE - GIUGNO 2003
Cappello
Lo Scarpone di giugno e la drammatica
testimonianza
esclusiva di Ermanno Salvaterra Fra
le tempeste del Cerro Torre, il “grido pietrificato” che svetta con i suoi
ghiacci e i suoi graniti in Patagonia è ambientato il più bel film di
alpinismo premiato al 51° Filmfestival
della montagna con la genziana d’Oto del Club Alpino Italiano. Girato con
telecamere Sony professionali DV CAM inserite in una custodia impermeabile,
“Pensieri nel vento” racconta l’esperienza dell’alpinista trentino
Ermanno Salvaterra e dei suoi compagni sulla parete Est del Torre. Un’esperiena
che avrebbe potuto concludersi tragicamente come riferisce Salvaterra stesso in
un articolo esclusivo sullo Scarpone. E per un motivo banale. Chiusi da due
giorni una tendina sospesa sull’abisso, gli alpinisti hanno rischiato di
morire intossicati dal gas delle bombole usate per cucinare e sciogliere la
neve. Come sempe Lo Scarpone offre in giugno un panorama a 360° sulle montagne
di tutto il mondo e sulle attività del CAI. Con le sue 200 mila copie di
tiratura, il notiziario è il più
antico e diffuso giornale di montagna italiano. Nato nel 1931 grazie
all’iniziativa privata del giornalista milanese Gaspare Pasini, che ne è
stato editore e direttore per i successivi 38 anni, il giornale si pone sin
dall’inizio come organo di servizio del movimento alpinistico ed
escursionistico, diventando ben presto portavoce privilegiato del Club Alpino di
cui è notiziario ufficiale a partire dagli anni ‘60. L’abbonamento, insieme
con la Rivista, è per i soci
gratuito: per riceverlo basta essere in regola con l’iscrizione al sodalizio. RUBRICHE
DA CLICCARE
1
– IN MONTAGNA CON IL CAI. Editoriali e proposte (abstract) 2
- QUI CAI. Attività, idee, proposte 3
– FILO DIRETTO. Echi e notizie dal mondo della montagna 4
– APPUNTAMENTI. Eventi, incontri, rassegne 5
– DENTRO LA NOTIZIA. Le inchieste più interessanti di
questo mese (abstract) 6
– LA POSTA DELLO
SCARPONE. La parola ai lettori 1
– IN
MONTAGNA CON IL CAI. Editoriali e proposte
Valorizzare
i rifugi alpini per lo sviluppo sostenibile
del turismo in montagna
Il CAI è
promotore di un’iniziativa di ricerca volta a valorizzare i rifugi dell’arco
alpino in un’ottica di sviluppo sostenibile del turismo in montagna.
Il progetto di
ricerca, frutto di una collaborazione fra il CAI e l’IRS (Istituto per la
Ricerca Sociale, Milano), è stato finanziato dalla Fondazione Cariplo
nell’ambito di un bando di ricerca sul tema ambiente, e sarà svolto dall’IRS
nel corso del 2003.
L’idea
progettuale nasce dall’osservazione che l’ambiente montano rappresenta una
risorsa ambientale poco sfruttata e usufruibile, perché di accesso ancora
essenzialmente limitato agli appassionati alpinisti o escursionisti. Questo a
fronte di un patrimonio naturalistico molto ricco, che ha un grosso valore
strategico per il turismo grazie all’opportunità di conoscenza della flora,
della fauna e dell’intero ecosistema montano.
Gli
obiettivi del progetto sono essenzialmente due: in primo luogo quello di
identificare le azioni necessarie per realizzare programmi di sviluppo
sostenibile in grado di ampliare l’offerta di servizi per il turismo nelle
zone montane e di ‘catturare’ la domanda, ovvero nuovi visitatori, facendo
perno sulla rete dei rifugi esistenti; in secondo luogo quello di individuare le
metodologie di ricerca più appropriate per misurare la domanda per beni e
servizi ambientali, in particolare per la fruizione dell’ambiente montano, e
nell’innescare un processo di cooperazione tra i vari attori pubblici e
privati locali per riqualificare l’offerta nelle aree montane e sviluppare
programmi locali per lo sviluppo sostenibile. La strategia
del progetto si basa essenzialmente sul coinvolgimento delle componenti
dell’attuale domanda (i visitatori dei rifugi) e dell’offerta di turismo
(gestori dei rifugi, guide alpine, rappresentanti delle associazioni turistiche
e albergatori) per identificare i bisogni e la potenziale capacità di
ampliamento e di miglioramento dei servizi offerti dai rifugi, sempre in una
prospettiva di sviluppo sostenibile del turismo.
Questa
strategia verrà applicata a due studi pilota in due zone montane identificate
come estremamente rilevanti dal punto di vista della ricchezza naturalistica ma
molto diverse per quanto riguarda la tipologia della domanda e dell’offerta di
turismo: la zona del Parco delle Alpi Marittime (Argentera) e quella del Parco
delle Dolomiti Bellunesi. La prima essenzialmente caratterizzata da un turismo
meno sviluppato e più locale, la seconda caratterizzata da un turismo più
sviluppato e da una maggiore offerta di servizi.
Gli studi
prevedono l’analisi delle risorse naturalistiche della zona, delle
caratteristiche dei visitatori e dell’offerta turistica, inclusa la rete dei
rifugi alpini esistente. L’analisi della domanda, che prevede circa 60
interviste ai visitatori dei rifugi in ciascun parco durante la stagione estiva,
oltre ad offrire uno spaccato sulle caratteristiche demografiche e
socio-economiche dei visitatori, offrirà le basi per l’applicazione di alcune
tecniche di valutazione economica dell’ambiente in montagna, permettendo la
stima delle funzioni di benessere relative alla fruizione dell’ambiente
alpino.
L’analisi
dell’offerta, attraverso una campagna di interviste semi-strutturate ai
rappresentanti delle diverse categorie di attori potenzialmente interessati a
uno sviluppo del turismo naturalistico, permetterà di accertare la conoscenza
delle risorse naturali presenti, la disponibilità a cooperare nello sviluppo di
programmi di espansione dell’offerta, e di identificare le priorità di azione
per conseguire gli obiettivi desiderati (ad esempio la promozione di corsi di
formazione di educatori ambientali, la creazione di itinerari guidati e di punti
di osservazione naturalistica).
Il
progetto intende offrire degli spunti
per iniziative di valorizzazione dei
rifugi alpini in una
prospettiva di sostenibilità, e si propone di creare una base per ulteriori
studi di ricerca e di
fattibilità; i risultati dello studio e le sue implicazioni per
l’orientamento delle strategie di sviluppo sostenibile del turismo nelle zone
alpine saranno illustrati ai soci nel corso di quest’anno. 2
- QUI
CAI. Attività, idee, proposte
La
preziosa eredità del professor Desio
L’Associazione
“Ardito Desio”, fondata il 6 agosto 2002, si è presentata ufficialmente il
15 aprile nel corso di una manifestazione al Circolo della Stampa di Milano. A
rappresentarla è stata la figlia del compianto studioso, Maria Emanuela, con le
nipoti Licia e Silvia; molti gli ospiti tra i quali gli illustri alpinisti Kurt
Diemberger e Achille Compagnoni. Com’è stato anticipato sullo Scarpone,
l’Associazione Desio ha lo scopo, tra l’altro, di promuovere la ricerca
scientifica e la cultura della montagna, nonché la conoscenza e la salvaguardia
dell’ambiente attraverso diverse attività, stimolando il mondo accademico, le
istituzioni e le similari associazioni. Finalità che hanno visto il Club Alpino
Italiano sempre sensibile e partecipe sin dalla fondazione, in linea con le
norme statutarie, e in questa ottica si è concretizzato un accordo, stipulato
in aprile, tra l’Associazione e la Sezione di Roma: nei cui locali
viene ospitato l’Archivio storico dell’Associazione (contenente, tra
l’altro, scritti, corrispondenza, ricerche e studi di Ardito Desio). Tale
accordo rappresenta un primo passo, ancor più significativo poiché in
concomitanza con il 130° anno di fondazione della sezione, per una fattiva e
intensa collaborazione. (G. D. V.) Terre
magellaniche sotto il Cervino
Presentato
il 26 maggio 1933 a Torino, nel prestigioso cine-teatro Politeama Chiarella, il
film “Terre magellaniche” del grande esploratore Alberto De Agostini
(1883-1960) è stato restaurato e presentato recentemente dal Museo nazionale
della Montagna “Duca degli Abruzzi” / CAI Torino che ne custodisce la copia
originale, con sequenze virate in diversi colori e tonalità. Il prezioso
cimelio verrà presentato alla fine di luglio anche al Cervino International
Filmfestival di Valtournenche. Le terre magellaniche della Patagonia e della
terra del Fuoco vi appaiono in tutta la loro bellezza, con gli ultimi indio. La
colonna sonora è stata ricostruita utilizzando il prezioso materiale musicale
della Biblioteca del Museo nazionale del Cinema di Torino ed eseguita in sala
dai musicisti Francesca Villa e Francesco Pennarola. AVVENTURA
NEL NORD-OVEST Dal
23 luglio all’8 agosto con la collaborazione dei soci del CAI di Seattle
(Sottosezione Pacific Northwest, la Sezione di Pisa organizza un viaggio alla
scoperta delle più belle regioni delle Stato di Washington: il Mount Rainier,
le North Cascades, l’Olympia National Park. Sono ancora disponibili alcuni
posti, gli interessati sono invitati a contattare al più presto per maggiori
informazioni Alessandro Subissi
all’indirizzo subissi@iol.it. Cicloalpinismo:
si allarga il dibattito Nel
suo libro “Tra 0 e Ottomila” Kurt Diemberger, storico frequentatore delle
Dolomiti in bicicletta, racconta: “Che sensazione meravigliosa quella di
scendere poi dall’altra parte, liberi come gli uccelli, senza nessun motore,
gustando il vento inebriante della discesa curva dopo curva! Una gioia maggiore
quanto più grande è stata la fatica dall’altra parte”. All’interno del
CAI si é recentemente aperto un vivace dibattito sulle modalità di inserimento
della mtb tra le attività istituzionali e alla recente assemblea del Convegno
LPV a Verrès è stata proposta la costituzione di una specifica commissione per
un escursionismo in mtb ambientalmente compatibile, con un’adeguata
autoregolamentazione per la conduzione di gite sociali, e modalità di
addestramento e di qualifica degli accompagnatori. Meeting al Bianco sull’utilizzo del GPS
La
Sezione CAI UGET di Torino informa che i gestori, con la collaborazione della
sezione stessa, organizzano presso il rifugio F. Gonella (via normale italiana
al Monte Bianco) un meeting sulla sicurezza in montagna (1° Memorial Cristina
Rosazza) nell’intento di trasmettere le conoscenze di base degli strumenti GPS.
L’iniziativa si rivolgerà a istruttori, accompagnatori e responsabili di
attività sociali del CAI e ai
membri del CNSAS. Il rifugio, con la collaborazione della ditta Garmin, fornirà
gratuitamente per l´utilizzo gli strumenti
citati, facendosi anche carico del costo dei tecnici istruttori. Il corso
si svolgerà in due fine settimana di giugno, rispettivamente il 13,14,15/6 e
20,21,22/6. Qualora il numero dei partecipanti superi la capacità
ricettiva, una nuova sessione sarà organizzata il 27,28,29/6. La
quota di 55 euro comprende una mezza pensione e una pensione completa. A tutti i
partecipanti la ditta Vaude/Reggio Gas regalerà una maglietta di cotone del
valore di 23 euro. In una nota diffusa agli
organi d’informazione il presidente della Sezione CAI UGET Luciano Bosso
esprime il convincimento che
l´utilizzo del satellitare, sulla base di positive esperienze in campo
internazionale, non potrà che migliorare le condizioni di sicurezza. Invitita
pertanto tutte le sezioni CAI a supportare questa iniziativa. Prenotazione
obbligatoria. Per informazioni/prenotazioni contattare i numeri 339 5378454 o
347 2574536. Per dettagli ulteriori consultate www.rifugiogonella.com Medici al
Pordoi: il programma
Il
programma del X Corso di aggiornamento per medici di trekking e
spedizioni (14-15 giugno presso il Centro di formazione per la montagna “Bruno
Crepaz” al Passo del Pordoi) prevede le seguenti relazioni: La popolazione dei
frequentatori della montagna, presentazione dei risultati della ricerca svolta
tra i soci del Club Alpino Italiano (T. Tempesta); Aspetti medici della
popolazione dei frequentatori della montagna, frequenza di mal di montagna e di
incidenti nella pratica alpinistica (A.Ponchia); Mal di montagna ed edema
polmonare d’alta quota alle medie quote (A. Cogo); Anziani e montagna (G.
Agazzi); Bambini e montagna (L. Posani); Farmaci e materiale medico-chirurgico
per trekking e spedizioni (O.Pecchio). In serata sabato 14: conferenza Ascensia
2002-ADIQ, spedizione scientifico-alpinistica al Cho Oyu. Domenica 15 giugno:
Nuovi aspetti medici sull’incidente da valanga: fisiopatologia, terapia
pre-ospedaliera, mezzi di salvataggio e prevenzione (H.
Brugger ) e conclusione del corso. Monza-Resegone,
43° edizione Come
ogni anno viene organizzata a cura della Società Alpinisti Monzesi la gara
competitiva a squadre composte da tre elementi denominata Monza-Resegone, con
partenza da Monza sabato 21 giugno alle ore 21,30 dall’Arengario e arrivo alla
Capanna Alpinisti Monzesi al Resegone. Informazioni e iscrizioni presso la sede
(via G. Ghilini 4/b, 20052 Monza, tel 039 2840131) nelle serate di martedi e
venerdi dopo le ore 21. La quota di iscrizione è di 40 euro per squadra (http://web.tiscali.it/sam1901/,
fax 02 205723 201). Rinasce
“Il Monte Massone” Per
iniziativa del consiglio direttivo della
Sezione di Gravellona Toce (VB) è rinato nel dicembre 2002, dopo molti anni di
silenzio, il giornale sezionale “Il Monte Massone”. A salutarlo sulla sua
prima pagina spiccano tra le altre le firme di Giacomo Priotto, presidente della
sezione dal 1956 al 1980 e poi, dal 1980 al 1986, presidente generale del CAI, e
di Teresio Valsesia che ricorda quando, con altri giovani alpinisti di
Borgomanero, partendo a piedi da Ornavasso o dal Bolden salivano su fino alla
cima del monte Massone “montagna corposa e di personalità vera”. Otto
escursioni per non vedenti
Una
“Guida Escursionistica in Braille per non Vedenti” contenente la descrizione
di otto escursioni, quattro in Provincia di Trento (monte Altissimo, cima
Panarotta, “pra de Saent” in Val di Rabbi, Val di Fumo), quattro in
Provincia di Bolzano (monte Corno,Rifugio Genova, Rifugio Chiusa, Rifugio Roen)
è stata realizzata e stampata dall’Associazione Progresso Ciechi - Onlus di
Borgo Valsugana e dal Club Alpino Italiano del Trentino - Alto Adige, grazie al
contributo economico della Provincia Autonoma di Trento e dell’INRM, Istituto
Nazionale Ricerca Scientifica e Tecnologica sulla Montagna di Roma. Ambedue questi enti hanno ritenuto l’iniziativa, presentata
nell’ambito dei progetti per l’Anno delle montagne, degna d’attenzione e
sostegno. L’elaborazione iniziale di quest’opera è nata dalla
collaborazione instaurata tra CAI, attraverso la Commissione Regionale
d’Escursionismo, e l’Associazione Progresso Ciechi dopo una serie di
accompagnamenti di non vedenti, invernali ed estivi, al passo di S. Pellegrino e
nelle Pale di S. Martino. Si tratta certamente della prima realizzazione di
questo genere prodotta in Italia e probabilmente in Europa. La Guida è stata
inviata, a quanto precisano in un comunicato Ferdinando Ceccato (Associazione
Progresso Ciechi-Onlus) a Franco Giacomoni (presidente della Società Alpinisti
tridentini, email fratanto@hotmail.com),
alle associazioni, biblioteche, scuole che si occupano delle attività dei non
vedenti nonché a tutti i non vedenti della Regione. Progetto uomo. Uscire dalla droga Un
gemellaggio terapeutico è stato realizzato tra le sezioni del CAI Alto
Adige e l’associazione La Strada che a Bolzano si occupa del recupero dei
tossicodipendenti. Numerosi volontari del CAI si impegnano, nell’ambito del
“Progetto uomo”, a organizzare escursioni in gruppo con ex tossicodipendenti
di età compresa tra i 22 e i 35 anni. A
piedi nei parchi con il CAI Il
13, 20 e 27 giugno l’Assessorato alla cultura e la Biblioteca comunale di
Zero Branco (TV) ripropongono l’iniziativa “A piedi nei parchi” con
tre nuovi appuntamenti riguardanti il Parco
naturale delle Dolomiti d’Ampezzo (il 13
giugno presente il direttore Michele Da Pozzo), il Parco
regionale di Paneveggio Pale di S. Martino (il 20
giugno col direttore Ettore Sartori) e il Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi (il 27 giugno con l’esperto Enrico Vettorazzo e con il botanico ed ex direttore Cesare Lasen). Partner
organizzativo è il CAI di Treviso. Gli incontri si svolgono alle ore 21 a Villa
Guidini di Zero Branco con entrata libera. Info: tel 0422.485518, fax
0422.489973 - email: biblioteca@comunezerobranco.it Sezione Ligure: le prossime
serate
La
rassegna culturale “L’uomo e la montagna”, organizzata dalla Sezione
Ligure di Genova, propone anche quest’anno un nutrito programma di
appuntamenti per approfondire tematiche legate all’alpinismo e alla cultura
alpina e appenninica. La rassegna prosegue l’8 luglio con Abele Blanc che
presenta il libro fotografico sui 4000 delle Alpi e il filmato in DVD dell’ascensione al Nanga
Parbat; il 15 luglio “Montagne azzurre” a cura di Eugenio Andrighetto; il 21
ottobre “Alimentazione delle genti di montagna ieri e oggi”, a cura del
professor Rebora; l’11 novembre “Base
scientifica europea all’Antartide” a cura di due ricercatori genovesi del
CNR; il 26 novembre “La musica
delle montagne” a cura di Andrea Gherzi; il 2 dicembre
“40 anni di scialpinismo a Genova”. Tutte le serate, con ingresso
libero, hanno inizio alle 21. La
Settimana dell’escursionismo La 6ª edizione della Settimana dell’escursionismo si svolgerà dal 21
al 29 giugno, affidata all’organizzazione dell’Intersezionale Valle di Susa
e Val Sangone, con un vasto programma: ·
dal
21 al 28 giugno: 8
escursioni su due itinerari di diverso impegno e difficoltà, con partenza dalle
principali località delle due valli; ·
dal
21 al 29 giugno:
trekking delle Valli di Susa e Sangone da rifugio a rifugio, in 9 tappe; ·
pomeriggio
del 28 e mattino del 29 giugno:
5° Meeting nazionale sulla Sentieristica del CAI presso il Palazzo delle Feste
di Bardonecchia; ·
29
giugno: breve
escursione da Bardonecchia al Forte Bramafam e festa conclusiva con braciolata
offerta dall’Intersezionale. Per informazioni più dettagliate, e iscrizioni alle escursioni,
contattare: ·
per
la Val Sangone:
Claudia Giorgis, tel. 339.5258120; ·
per
la Bassa Valle di Susa:
Claudio Blandino, tel. 0122.48721 –E-mail: sierrabravo@infinito.it; ·
per
l’Alta Valle di Susa:
Ezio Boschiazzo, tel. 335.5907838 – E-mail: fam.boschiazzo@libero.it. Rinnovata la Marco e Rosa al Bernina
A
quota 3.600 metri sulle pendici del Bernina la storica capanna Marco e Rosa si
presenta da questa estate completamente rinnovata. Accanto alla vecchia capanna
risalente al 1903 e intitolata ai coniugi Marco e Rosa De Marchi, integra nella
sua essenzialità, sorge ora per iniziativa della Sezione Valtellinese e su
progetto dell’architetto Stefano Tirinzoni una nuovissima struttura
estremamente accogliente che può ospitare una sessantina di alpinisti ed è da
considerare tra i rifugi più tecnologici d’Europa. La precedente struttura,
completamente smantellata, risaliva al 1964. La nuova denominazione, in omaggio
ad Agostino Rocca deceduto in Patagonia, è ora “Marco e Rosa De Marchi,
Agostino Rocca al Bernina”. Una consistente donazione per la ricostruzione del
rifugio è stata infatti elargita dai familiari del compianto Agostino. 3
– FILO DIRETTO. Echi e notizie dal mondo della montagna
Il 7° Premio Mauri
a
una storia d’amore Dedicato
all’indimenticabile alpinista e scrittore lecchese Carlo Mauri (1930-1982) che
fu compagno di Walter Bonatti in vetta al Gasherbrum IV e in tante altre
esperienze alpinistiche di punta, il premio di narrativa organizzato dal Gruppo
alpinistico Gamma, dall’Unione operaia escursionisti italiani (UOEI) con il
Comune e la Provincia di Lecco è arrivato alla settima edizione con una
partecipazione di scritti inediti senza precedenti. Fra le 41 opere arrivate da
tutta Italia, la giuria ha indicato in Valter Guglielmetti di Novara il
vincitore per il racconto “Il segreto del Nordend” ambientato a Macugnaga:
un amore tenace ed esclusivo sullo sfondo di una montagna crudele. Secondo
premio a Mario Schiavato di Rijeka (Croazia) per “Incontri sul Carso”
(“una serie di freschi e godibilissimi quadretti disegnati con piglio
arguto”). Terzo premio a Flavio Faoro di Belluno per il racconto “Felipe”
ambientato nelle Ande, quarto premio a Luisa Mandrino di Gambolò (Pavia) per
“Cinque corone d’argento”, quinto premio a Mauro Manfredi di Peveragno
(Cuneo) per “Il cerchio d’oro”. Il premio speciale è andato a Sauro
Giussani di Molteno (Lecco) per “Etiopia, il rito del chat”, un racconto di
taglio antropologico nello spirito degli scritti che ci sono stati lasciati da
Mauri. La consegna è avvenuta in
maggio a Lecco, accompagnata da una conferenza di Franco Michieli e da
un’interessante anticipazione. Con buone probabilità dal 2004 un
riconoscimento a parte verrà riservato dagli organizzatori ai giornalisti,
d’intesa con l’Associazione giornalisti italiani della montagna. Un omaggio
in più a Mauri che anche in questo settore si cimentò con notevoli risultati.
Instancabile viaggiatore, penna brillante e feconda (di cui sono prova le pagine
di “Quando il rischio è vita”), i suoi reportage sono stati in gran parte
pubblicati dalla Domenica del Corriere. Oltre le vette, 7° edizione Sarà
all’insegna del dialogo con paesi in procinto di entrare nell’Unione Europea
(come Slovenia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia) la settima edizione di
“Oltre le vette” dal 26 settembre al 12 ottobre a Belluno. Informazioni, tel
0437.27013, www.oltrelevette.it Dopo l’Everest il Nanga Parbat Sono
in pieno svolgimento i festeggiamenti per i cinquant’anni dalla conquista
dell’Everest realizzata nel ’53 da Hillary e Tenzing, un evento che ha
accresciuto l’attrattiva per il tetto del mondo da parte di alpinisti e
trekker. Tra le spedizioni più curiose figura senz’altro quella guidata dallo
statunitense Sean Burch con l’obiettivo di sperimentare i Viagra quale
antidoto alle patologie d’alta quota. In questi giorni il mondo
dell’alpinismo festeggia anche un altro importante giubileo, quello della
prima salita al Nanga Parbat realizzata dall’austriaco Hermann Buhl il 3
luglio 1953 senza bombole e in solitaria. I masi di Faganello Una
mostra da non perdere per gli appassionati di fotografia e di cultura alpina è
aperta dal 21 giugno al 6 ottobre
alla Galleria Civica di Bolzano (piazza Domenicani 18, tel
0471.997697-www.comune.bolzano.it/eredidellasolitudine). Curata da Augusto Golin,
comprende sotto il titolo “Gli eredi della solitudine” una serie
d’immagini di Flavio Faganello dedicata ai contadini di montagna delle valli
più isolate e impervie dell’Alto Adige dove il maestro trentino è ornato
trent’anni dopo avere illustrato sotto lo stesso titolo a un prezioso libro di
Aldo Gorfer. Come sia cambiato (e non necessariamente in peggio) quel mondo
arcaico lo racconta ora nel nuovo reportage compiuto in compagnia
dell’antropologa Martina Isabella Steiner. Particolare importante. Sono
previste escursioni in alcuni dei masi descritti in collaborazione con
l’Azienda di Soggiorno di Bolzano. Marche.
Nuovo Sentiero Frassati Si
è inaugurato il 17 maggio il nuovo Sentiero Frassati delle Marche, due tappe da
Cagli ad Avellana con una deviazione per il Rifugio-Santuario “Madonna dell’Acquanera”.
Informazioni, tel 0721787431. Sondrio-Festival,
iscrizioni
aperte La
domanda di iscrizione al 17° Sondrio Festival- Mostra Internazionale dei
Documentari sui Parchi, che si svolgerà a Sondrio dal 13 al 18 ottobre, deve
pervenire, formulata mediante l’apposito modulo, entro il 15 maggio al Centro
Documentazione Aree Protette Comune di Sondrio, via Perego 1, 23100 Sondrio (fax
0342 526260, email: sondriofestival@comune.sondrio.it). Vacanze? Purché pulite Un
trekking alternativo sui monti dell’Alto Atlante, in Marocco, armati di guanti
di gomma, paletta e mascherina sta incontrando un discreto successo, come
riferisce la rivista “Internazionale”. La base dell’iniziativa è il
rifugio Neltner a 3200 metri dove affluiscono migliaia di alpinisti e di
scialpinisti diretti ai quattromila del Toubkal. Il
programma orchestrato da Rory Hall, ex ufficiale dell’esercito
britannico, comprende un trekking di otto giorni, due dei quali passati a
raccogliere i copiosi rifiuti. Informazioni: www.travelbag-adventures.com.
All’indirizzo www.infoambiente.it/proposte/turismo.htm
ci sono link a enti, agenzie, associazione che promuovono il turismo ambientale.
Chi aspira a un turismo ecologico può cercare anche in www.eco-tour.org 4 –
APPUNTAMENTI. Eventi, incontri, rassegne
BERGAMO,
9/6 SICURI
IN MONTAGNA. Con Daniele Chiappa, accademico del CAI, consigliere nazionale
CNSAS. Ore 20,45. Centro Culturale
S. Bartolomeo, Largo Belotti,
n° 1. Ingresso libero. GENOVA,
15/6 LA
RIGANTOCA, Marcia non competitiva di 43,21 km Righi–M.Antola–Caprile.
Iscrizioni Sezione Ligure Sottosezione Sampierdarena aperta martedi e
venerdi dalle 21 alle 23, giovedi dalle 17 alle 18,30. Telefono e Fax
010.466709. E-mail caisampierdarena@inwind.it ZERO
BRANCO (TV), 13, 20, 27/6 A
PIEDI NEI PARCHI. Incontri a cura dell’Assessorato alla cultura e la
Biblioteca comunale di Zero Branco riguardanti il Parco naturale delle
Dolomiti d’Ampezzo (13/6), il Parco regionale di Paneveggio Pale di S. Martino
(il 20/6) e il Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi (il 27/6). Partner
organizzativo è il CAI di Treviso. Ore 21 a Villa Guidini di Zero Branco,
entrata libera. Info: tel 0422.485518, fax 0422.489973 - biblioteca@comunezerobranco.it VALLI
DI SUSA E SANGONE (TO), 21-29/6 6°
SETTIMANA DELL’ESCURSIONISMO. A cura della Commissione centrale. A
conclusione, il 29/6 5° Meeting nazionale sulla sentieristica a Bardonecchia. LOCALITA’
VARIE, 29/6 3°
GIORNATA NAZIONALE DEI SENTIERI. A cura della Commissione centrale per
l’escursionismo. Info: sede centrale – vicepres. Tarcisio Deflorian (tarci@cr-surfing.net) MONCENISIO
(TO), 4-6/7 74°
ASSEMBLEA Gruppo italiano scrittori di montagna (sede presso CAI, Sede centrale,
Milano). MONTE
TERMINILLO, 7-13/7 LA
SCALATA DELLA PACE promossa dalla Sezione di Rieti. Informazioni tel 0746.489048
– fax 0746.495126. 5 –
DENTRO LA NOTIZIA. Le inchieste dello Scarpone
Quando uno
scarpone si disintegra
Nonostante
le ricerche e le sperimentazioni in tema di materiali, non è raro che alcuni
prodotti ci tradiscano nel momento meno opportuno. In questa pagina pubblichiamo
una testimonianza addirittura esplosiva. Riguarda un istruttore di alpinismo che
si è trovato di colpo con entrambi gli scarponi di plastica a pezzi, anzi
“disintegrati” come precisa nel suo racconto. Che è solo in apparenza
scherzoso perché, si sa, con la sicurezza non è ammesso scherzare. Basta
davvero poco, quando l’alpinista
è impegnato in fasi delicate dell’ascensione, per metterne a repentaglio l’
integrità fisica: una corda danneggiata inavvertitamente, i ramponi che
si spezzano o si sganciano… Perfino la fibbia della fascia ventrale di uno
zaino che si sbriciola per il freddo può mettere in difficoltà lo scialpinista,
costringendolo a zigzagare nella neve con un carico instabile sulla schiena. Di
esempi se ne possono fare tanti. Tornando ai difetti riscontrati in certi
scarponi da alpinismo e da scialpinismo, altre segnalazioni sono pervenute alla
Commissione Materiali e Tecniche, che si impegna ad analizzare il fenomeno, per
altro già noto, legato alla degradazione dei materiali plastici nel tempo.
Questo non per stilare atti d’accusa, ma nel solo intento di promuovere
ulteriormente le ricerche a livello di progettazione e produzione. E anche per
fornire indicazioni circa le norme migliori per il corretto uso e la giusta
conservazione dell’attrezzatura alla quale affidiamo la nostra vita. Davvero basta leggere le istruzioni? Signori
e signore alpiniste, i pacifici scarponi con gli scafi in plastica che voi
tranquillamente indossate per
salire le vostre amate montagne possono disintegrarsi improvvisamente, e senza
che voi ve lo aspettiate, sotto i vostri piedi. E’ successo a me per ben due
volte. Che io sia uno sfigato? La
prima volta mi è capitato alcuni
anni fa con uno scarpone da sci. La seconda
poco tempo fa con scarponi da ghiaccio (scafo in plastica e scarpetta
interna). Non vi dico la marca, anche se mi prude un po’ la lingua. Per
fortuna stavo salendo un facile canalone di neve nelle Piccole Dolomiti in
Pasubio con due allievi
legati alla mia corda. Con un po’ di pazienza ne sono “uscito
fuori” con l’aiuto di un amico che aveva con sé un provvidenziale cerottone
da pronto soccorso, con cui siamo riusciti a tenere insieme ciò che rimaneva
degli scafi ai ramponi. Dimenticavo. I miei scarponi si sono disintegrati quasi
contemporaneamente (questo a
riprova della meticolosa precisione impiegata in fabbrica per preparare i
materiali!). Non vi dico che piacere scendere zampettando attraverso sfasciumi e
sentieri (naturalmente sempre con i ramponi collegati ai piedi) sino al rifugio
Giuriolo. Vi assicuro che è un bell’allenamento. Alla
fine non è successo niente, tutti salvi e a casa felici (un po’ meno il
sottoscritto). Ma, dico io, cosa sarebbe successo se anziché trovarmi sul Vaio
dei Colori mi fossi trovato sopra una bella cimetta, faccio per dire sul monte
Bianco? Semplice, direte voi: telefonino, centodiciotto …poti.
.. poti..poti..poti elicottero!
Per la verità i miei scarponi erano un po’ datati, ma è anche vero che
li ho sempre trattati bene
tenendoli il più possibile fuori dalla luce, e usati poco perché preferisco
l’arrampicata su roccia a quella su ghiaccio. La ditta produttrice, messa al corrente, mi ha gentilmente risposto che tale inconveniente è successo altre volte e che
questo tipo di scarpone si sgretola improvvisamente senza alcun segnale di
preavviso. Dipende dalla modifica molecolare della plastica dovuta
principalmente all’azione dei raggi ultravioletti
e all’escursione termica, soprattutto nelle calzature
della prima generazione. Inoltre, se usate intensamente,
si consiglia di cambiare le calzature ogni tre anni (per buona sorte dei
negozianti) e che comunque questo è specificato nelle istruzioni d’uso (?).
Ognuno tragga le proprie conclusioni. Sergio
Carpesio Istruttore
di alpinismo CAI Padova La Commissione Materiali e tecniche è a disposizione per
fornire chiarimenti e per analizzare eventuali problemi che dovessero sorgere
durante l’uso, sulla base delle
segnalazioni dei soci che vanno mandate al seguente indirizzo: Club
Alpino Italiano - Commissione
Materiali e Tecniche Via
E. Petrella, 19 20124
Milano 6
- LA POSTA DELLO SCARPONE. La parola ai lettori Due
proposte per il K2 L’anno
prossimo cadrà l’anniversario della conquista italiana del K2. Si trattò di
un momento importante nella storia nazionale: il paese usciva a pezzi dal
conflitto mondiale e questa spedizione alla seconda vetta del globo, la più
difficile, era intrisa in un’aura di riscatto, magari non manifesto, e
d’orgoglio patrio. Andare sul K2 allora era quasi come andare sulla Luna oggi;
si entrava in un mondo sconosciuto, dove pochissimi
erano arrivati. Cinquant’anni
dopo il panorama è cambiato e di quel mondo resta ben poco, soprattutto è
aumentata in tutti noi una coscienza ambientalista che molto ha aiutato a far sì
che cime e valli, non solo alpine, diventassero una sorta di santuario della
natura, abbastanza rispettato anche al di fuori dei burocratici limiti di un
parco nazionale. Il modo stesso di approcciare una montagna e le sue pareti è
cambiato molto. Non senza qualche perplessità ho considerato la previsione che
mi è balzata subito in mente: con ogni probabilità, nel 2004 attorno alla
ricorrenza del K2 si scateneranno una ridda di progetti per “santificare” la
festa. Per questo voglio avanzare una proposta alternativa e, spero,
provocatoria. Nell’anniversario della conquista ci si impegni a lasciare in
pace il K2. Si eviti di lanciarsi in spedizioni o iniziative simili, che in ogni
caso non farebbero altro che disturbare la già tormentata atmosfera di quelle
montagne meravigliose. Se
poi si vogliono celebrare le ricorrenze, come è giusto, lo si faccia
tranquillamente in Patria, magari organizzando per tutte le scuole un nutrito
giro di conferenze, allo scopo di far conoscere a tutti la storia della prima
salita al K2 (e dell’Alpinismo?). Oltre a questo si potrebbe promuovere una
“scuola itinerante” con l’intento di aumentare fra i giovani conoscenza e
rispetto verso il territorio alpino e montuoso in genere. Si potrebbero anche
impostare altre proiezioni per insegnare quella che io chiamo “conoscenza del
territorio”, perché spesso i giovani sanno ben poco o nulla della natura che
li circonda. Non conoscono valli, paesi, paesaggi, bellezze naturalistiche che
magari sono a poche decine di metri dalla loro casa. Il
tempo per organizzare tutto ciò in nome del K2 e della montagna c’è, forse
non è ancora matura la coscienza collettiva per una “realizzazione” nella
“non azione”. Giuseppe “Popi” Miotti (pomio@tiscalinet.it)
Vorrei
invitare il Club alpino ad adoprarsi per organizzare le celebrazioni per il
cinquantennale della conquista del K2, nel 2004, facendo in modo che parte di
queste risorse (auspico almeno un dieci per cento) siano destinate a un gruppo
di ragazzi dell’Alpinismo giovanile in modo che possa recarsi alla montagna
degli italiani. Leggo sullo Lo Scarpone (aprile 2003 pag.6) il bell’articolo
di Franco Giovannini (Un mito distrutto dalla follia globale). Chi avrà
l’incarico di coordinare le celebrazioni
farebbe bene a leggerlo attentamente.
Spedizioni numerose non in stile alpino non hanno ormai più senso se non
quello di dare qualche opportunità in più agli “scimmiotti vanitosi” sui
quali ironizza Giovannini. Paolo Civera (Sezione Valtellinese) Una sottoscrizione
Per Rigoni Stern
Il
Gruppo “Amici della Montagna” del Parlamento ha deciso di sostenere la
candidatura di Mario Rigoni Stern a Senatore a vita (vedere Lo Scarpone di
maggio, pag. 28), mandando una petizione al Presidente Carlo Azeglio Ciampi a
nome dei suoi 200 iscritti, raccogliendo più di 300 adesioni tra deputati e
senatori e promuovendo insieme ad Associazioni ed Enti una sottoscrizione perché
lo scrittore e giornalista, interprete della storia umana, culturale e
ambientale delle nostre montagne, possa fornire un suo originale contributo alle
Istituzioni. I lettori dello Scarpone sono invitati ad aderire, iscrivendo il
proprio nome nell’apposita pagina del sito www.montagna.org
o comunque sostenendo l’iniziativa attraverso ogni forma che riterrà
utile attivare. La segreteria è coordinata da Valentina Carta (tel.
035.3230511, e-mail valentina.carta@montagna.org). Tullio
Dell’Era, della SAT di Riva del Garda, ci manda per conoscenza la lettera da
lui stesso indirizzata al Presidente della Repubblica Azeglio Ciampi per
sostenere la candidatura di Mario Rigoni Stern a senatore a vita. “Chi meglio
di lui, montanaro di Asiago”, scrive il socio, “può dire una parola affinché
i nostri parchi nazionali e provinciali rimangano tali e non alla mercé dei
vari sfruttatori che come lupi mai sazi vorrebbero trasformare queste bellezze
dateci da Dio in lande deserte con la scusa di crear lavoro o di futuri
campionati del mondo di sci? Chi meglio di lui può dire basta allo sfruttamento
selvaggio dei nostri monti e al volo (proibito sulla carta) di elicotteri che
trasportano turisti sulla Marmolada?”. Sollecitudine
Roberto
Scala di Merano ha una buona ragione per compiacersi con Marco Bassi, gestore
del rifugio Lancia al Pasubio. Dopo avergli segnalato telefonicamente di avere
smarrito l’apparecchio fotografico, ha saputo che Bassi si era prontamente
recato a cercarlo segnalandogli immediatamente
l’avvenuto ritrovamento. Musica
e sorrisi
Cesare
Boeri della Sezione di Abbiategrasso (MI) segnala la bella accoglienza riservata
dal Rifugio Tissi al gruppo di più di 50 escursionisti durante la gita
organizzata dalla sezione. I gestori li hanno accolti alla grande organizzando
addirittura un intrattenimento musicale con un simpatico trio di musicisti. Benvenuto
Riccardo Complimentandomi
per la nuova veste grafica e il maggior numero di pagine dello Scarpone, non
posso però fare a meno di muovere un piccolo appunto: oltre alle intere pagine
dedicate giustamente ai soci benemeriti defunti, che hanno dedicato gran parte
della loro vita al CAI (vedi numero di febbraio, pagine 16,17,18, “Addii”),
dovreste riservare qualche riga anche ai piccolissimi nuovi soci: come mio
figlio Riccardo, nato l’8/9/02 e
già iscritto con la tessera n.899741 B.
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