La guida è stata patrocinata dalla "Società Escursionisti Bresciana Ugolino Ugolini" e curata dai tre soci Innocente Spinoni, Franco Solina e Franco Mestrini. Per meglio comprendere le motivazioni che hanno indotto la "Ugolini" a dar vita alla guida, citiamo una parte della introduzione di Mino Pezzi: "Ecco ora, presentato nelle pagine che seguono e compendiato nella carta a colori riassuntiva, quello che si può chiamare il frutto più succoso e durevole dell'esperienza ugoliniana: le Venti Maniere di risalire il colosso e di frugarlo nelle diverse direzioni. Sono venti tessere di mosaico, splendido di immagini ed essenziale, aggiornatissimo nel corredo esplicativo; dentro serpeggia il filo rosso degli itinerari, grazie ai quali si penetra ogni piega e ogni ruga di una contrada ormai priva di misteri, mentre appena due secoli fa la si confondeva tra le infames frigoribus alpes dello storico di Annibale calante in Italia; e i cacciatori favoleggiavano vagamente dei «ghiacci della Rendena»".
Bisogna ricordare che si era nel 1979 e che le guide delle Alpi italiane in lingua italiana ancora scarseggiavano. La guida si prestava ad essere un aiuto prezioso per gli scialpinisti volenterosi di cimentarsi con gli itinerari dell'Adamello.