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DOLOMITI
D'INVERNO
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Gianpaolo Sani (bellunese, classe 1974) ha già al proprio attivo altre pubblicazioni scialpinistiche sia come autore che co-autore. Tra quelle recensite da PassioneMontagna troviamo: “Scialpinismo nelle Dolomiti Bellunesi” (Tassotti Editore 2000) e “Scialpinismo nelle Dolomiti” (Edizioni Cierre 2001). Ha inoltre pubblicato molti articoli in diverse riviste specializzate e curato la realizzazione e pubblicazione della "bibbia" per scialpinisti estremi "Scialpinismo di frontiera - 130 itinerari dal Peralba alla Schiara" (Tamari Montagna 2008). In questa opera vengono trattati anche alcuni Gruppi montuosi tralasciati nella prima pubblicazione dedicata alle Dolomiti quali le Dolomiti di Sesto, Picco di Vallandro, Cadini di Misurina, Tre Cime, Cristallo, Fanes, Conturines, Tofane e Sella. All’interno possiamo trovare dettagliate descrizioni di escursioni con gli sci ormai diventate “classiche” ed altre dal contenuto alpinistico talmente elevato che per definirle “classiche” (cioè bellissime e per questo super frequentate) bisognerà aspettare ancora qualche anno. Altre ancora rimarranno per sempre terreno d’azione di una ristretta cerchia di alpinisti dotati di elevata preparazione tecnica ed in grado di scegliere il momento giusto per affrontarle. Viene, infine, presentata l”Alta Via Bianca”, una lunga cavalcata con gli sci da Belluno al Lago di Braies che ricalca (con minime modifiche) l’itinerario estivo della nota “Alta Via n. 1”. Per il corredo fotografico l’Autore ha optato per immagini scattate durante la realizzazione delle escursioni preferendole a quelle aeree forse più precise per i dettagli del terreno ma sicuramente meno efficaci dal punto di vista emotivo. A completamento, un corredo cartografico con il tracciato degli itinerari. Quindi c’è proprio tutto, ma nonostante ciò pensiamo che non si tratti di una “guida” scialpinistica o meglio non principalmente di questo. La potremmo definire un diario-confessione; forse un’autobiografia. A noi sembra che la descrizione della “gita” sia quasi il pretesto per parlarci di qualche cosa d’altro. Delle attese, delle illusioni, della gioia e della tristezza, del dolore e del piacere, della paura e della speranza, dei giorni già andati, del ricordo dei compagni di viaggio a volte umani e a volte a quattro zampe, del passato e forse anche del futuro – in una parola - della vita. Il tutto, come si diceva, con il pretesto di raccontare avventure effimere come effimere sono le tracce sulla neve lasciate dall’alpinista. E forse ciò è il vero fascino di questo libro. Oramai delle Dolomiti conosciamo tutto tante sono le guide pubblicate sino ad oggi (anche dallo stesso Autore, come già detto). Ma quello che non conosciamo mai abbastanza e che sempre si presenta “nuovo” e quindi interessante è ciò che proviamo e che rimane dentro di noi vivendo la nostra personale avventura tra queste fantastiche montagne. Forse l’unico modo per riuscire noi stessi a comprenderlo meglio è provare a comunicarlo ad altri. A uomini e donne che come noi girovagano per monti alla ricerca di scoprire il significato di quelle tracce effimere. E non è poco. Forse ha ragione Don Claudio Sacco nella chiusura della sua breve prefazione: “Il monte è parabola della vita. Il monte innevato è parabola del paradiso”. (copyright www.passionemontagna.it) |
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INDICE DEGLI ITINERARI |
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