La notte scorsa non sono
riuscito a dormire molto. L'emozione per la mia prima gita escursionistica
sull'Adamello mi ha tenuto sveglio fino a tardi. Questo gruppo montuoso lo
conosco solo marginalmente essendo stato a sciare a Ponte e al Tonale. Il
programma di oggi, ideato come esordio in Adamello dall'amico Gigio,
prevede di raggiungere il Rifugio Gnutti attraverso la Val Malga, cioè
affrontando le tanto famose "Scale del Miller".
La compagnia è la solita e cioè: Gigio, Luigi, Giovanni, Mario e
naturalmente il sottoscritto.
Partiti da casa molto presto,
alle 5.30 siamo sulla tangenziale per la Val Camonica. Nonostante l'orario
c'è già un traffico da impazzire. Alle 7.10 siamo a Rino di Sonico dove
c'è la deviazione per la Val Malga. Finalmente alle 8.00 parcheggiamo
l'automobile a Pont del Guat, punto di partenza dell'escursione.
Dopo gli ultimi aggiustamenti
agli scarponi ed agli zaini si passa all'azione. Attraversiamo il ruscello
Remulo ed imbocchiamo una mulattiera che seguiamo fino al bivio con il
segnavia n. 23 con le indicazioni per il Rifugio Gnutti. Riattraversiamo
il torrente e seguendo il suo corso raggiungiamo l'inizio delle tanto
attese "Scale".
Dopo venti minuti di "scalata" la fatica inizia a farsi sentire.
Se fino ad ora avevamo riso e scherzato da qualche minuto nessuno parla.
Sono veramente dure! Gigio fa il passo e dopo 2 ore circa siamo al Rifugio
Gnutti (2166 m). Una bella sosta per riprendere un po' di fiato,
dissetarci e scattare qualche foto.
Gigio guarda l'orologio e ci dice: "Sono le 10.30, che facciamo? Per
mangiare è troppo presto, io direi di arrivare al Rifugio Baitone..."
indicando in alto, sopra le nostre teste, una diga con adiacente un
rifugio. Detto fatto la comitiva riprende a salire.
Seguendo il sentiero n. 1
"Alta Via dell'Adamello" dopo un po' perveniamo al "Pas del
Gat" (2103 m). In questo tratto il sentiero è bellissimo, molto
stretto e panoramico e ad un certo punto si trasforma in una stretta
cengia attrezzata con funi metalliche di sicurezza. Superata la
cengia il sentiero riprende a salire fino a raggiungere il Rifugio
Baitone (2281 m). Sono le 11 e 10, orario perfetto per consumare il nostro
meritato spuntino. L'amico Gigio però non ci dà tregua. Non facciamo in
tempo ad aprire gli zaini che con tono di voce quasi rassegnato ci dice:
"Siamo a due passi dal Rifugio Tonolini, sarebbe un delitto non
arrivarci". Dopo un rapido consulto decidiamo di partire appena
finito lo spuntino. Con molta più fatica di prima (per via dei due panini
buttati giù) riprendiamo nuovamente a salire.
Le condizioni meteo stanno
peggiorando e ciò ci preoccupa un po' ma siamo tutti affascinati dalla
bellezza del panorama e presto ci dimentichiamo delle nuvole nere che si
stanno avvicinando rapidamente. Dopo circa un'ora di cammino da dietro un
dosso compare il Rifugio Tonolini (2450 m) con il suo laghetto ancora
parzialmente ghiacciato. Da questo luogo possiamo vedere Cima Plem, il
Corno del Cristallo e tante altre bellissime cime. Il sentiero n. 1
continuerebbe oltre raggiungendo il Rifugio Garibaldi. Purtroppo si è
alzato un vento fortissimo. Scattiamo ancora alcune foto. Scrutando le
cime con il binocolo ci imbattiamo nell'aquila. Che grande emozione, è la
prima volta in vita mia che la vedo!
Iniziano a cadere le prime
gocce di pioggia. Ci mettiamo in marcia velocemente imboccando, questa
volta, il sentiero n. 13 che costeggia il Lago Baitone. Siamo quasi
arrivati alla diga e comincia a grandinare e fa molto freddo. Questa volta
il passo lo faccio io. Sento dietro gli amici che mi stanno insultando per
via delle mie lunghe gambe, però non mollano. Dopo una lunga e faticosa
discesa arriviamo all'automobile con il sole. Inzuppati, stanchi ma
contenti di essere riusciti a raggiungere ben tre rifugi in una sola
giornata. E' stata dura, però ne è valsa la pena. L'Adamello è unico ci
torneremo sicuramente molto presto.

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